Le dichiarazioni riportate da Renzo Crescioli, Assessore all’ambiente della provincia di Firenze, su Il Nuovo Corriere di Firenze del 15 Settembre, riguardanti la prospettata discarica di Le Borra , ci hanno lasciato molto amareggiati sia per i toni che per la non competenza in materia. Ad un politico, come a chiunque di noi, non è richiesto di essere onnisciente ma tuttavia è richiesta l’umiltà di saper chiedere su un particolare problema a chi ne ha le competenze e soprattutto di saper leggere ed applicare i riferimenti normativi.
L’Assessore Crescioli afferma che il vincolo idrogeologico nonché la presenza di frane e faglie non costituiscono fattori escludenti per l’ubicazione di siti per discariche. Evidentemente l’Assessore non ha letto con sufficiente attenzione il D.L. 36/2003 e quindi per sua informazione riportiamo qui sotto i tratti salienti:
IMPIANTI PER RIFIUTI NON PERICOLOSI E PER RIFIUTI PERICOLOSI
2.1. UBICAZIONE
Di norma gli impianti di discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi non devono ricadere in:
- aree collocate nelle zone di rispetto di cui all'articolo 21, comma 1, del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152, che riporta quanto segue:
art. 21 - Disciplina delle aree di salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano
1. Su proposta delle autorità d'ambito, le regioni, per mantenere e migliorare le caratteristiche qualitative delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano erogate a terzi mediante impianto di acquedotto che riveste carattere di pubblico interesse, nonché per la tutela dello stato delle risorse, individuano le aree di salvaguardia distinte in zone di tutela assoluta e zone di rispetto, nonché, all'interno dei bacini imbriferi e delle aree di ricarica della falda, le zone di protezione.
e ancora:
Gli impianti non vanno ubicati di norma:
- in aree interessate da fenomeni quali faglie attive, ...
- in aree dove i processi geologici superficiali quali l'erosione accelerata, le frane, l'instabilità dei pendii, le migrazioni degli alvei fluviali potrebbero compromettere l'integrità della discarica e delle opere ad essa connesse;
L’Assessore afferma ancora che “durante la valutazione di impatto ambientale sarà verificata la permeabilità del terreno, mentre al momento non risulta che la discarica ricada in un’area boscata”.
Per quanto riguarda la permeabilità, i valori tipici dei terreni sabbiosi in cui sorge il sito di Le Borra sono di circa 1.000 volte superiori a quelli richiesti dalla legge (D.L. 36/2003): siamo curiosi di vedere quale geologo certificherà l’impermeabilità del terreno! Per quel che riguarda “la non presenza di un’area boscata” ci limitiamo a riportare un’immagine di Le Borra tratta da Google Maps.

Per quanto riguarda infine la tipologia di discarica, destinata ad ospitare rifiuti urbani non pericolosi, l’Assessore omette, più o meno volutamente, alcuni particolari alquanto significativi. Una gran parte di rifiuti che verranno destinati alla discarica di Le Borra, secondo i nuovi codici europei entrati in vigore nel 2002, sono riferibili a “rifiuti prodotti da impianti di incenerimento” (codice 19 01). In particolare i rifiuti attribuibili ai codici 19 01 05*, 19 01 06*, 19 01 07*, 19 01 10*, 19 01 11*, 19 01 13*, 19 01 15*, 19 01 17*, sono classificati come rifiuti pericolosi e non potrebbero essere conferiti nell'eventuale discarica di Le Borra, prevista per rifiuti non pericolosi.
Chi garantirà e sorveglierà sulla tipologia di rifiuti che saranno conferiti nella discarica di Le Borra?
Come è stato possibile prospettare il conferimento nella discarica di Le Borra di rifiuti da impianti di incenerimento, vista la loro classificazione, secondo i codici CER del 2002, come rifiuti pericolosi?
Infine, come può essere giudicata la decisione del Sindaco e dell'Amministrazione Comunale di Figline Valdarno, che hanno acceso un mutuo quasi milionario per l'acquisto di un terreno così palesemente e oggettivamente inadatto ad ospitare una discarica?
Per Figline in Movimento e Valdarno a 5 Stelle
Simone Tommasini
Professore Associato
Dipartimento di Scienze della Terra
Università degli Studi di Firenze
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